Le misure previste dal Decreto Siccità
La nuova normativa è tesa a velocizzare le procedure autorizzative e rendere più rapida la realizzazione delle infrastrutture idriche. Vengono così toccati e definiti aspetti certamente fondamentali nell’ambito della depurazione, quali la realizzazione, il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche, l’efficiente utilizzo dei volumi degli invasi per il contrasto alla crisi idrica, la realizzazione semplificata delle vasche di raccolta di acque piovane per uso agricolo, il riutilizzo ad uso irriguo delle acque reflue depurate prodotte dagli impianti di depurazione già in esercizio alla data del 15 aprile 2023 (data di entrata in vigore del decreto). Il tutto ovviamente nel rispetto di prescrizioni minime (tipizzate nell’Allegato A al decreto) e con predisposizione di un piano di gestione dei rischi, l’attuazione degli interventi di manutenzione degli invasi, le modifiche alla disciplina degli impianti di desalinizzazione.
L’impatto del decreto sul riutilizzo delle acque reflue
Volendosi spingere nel particolare, abbiamo raccolto quanto previsto dal decreto con particolare riferimento al riutilizzo delle acque reflue. In tale ambito, il decreto prevede:
un regime semplificato per le procedure di progettazione e realizzazione delle infrastrutture idriche che rinvia al modello PNRR;
specifiche misure per aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e ridurre dispersioni di risorse idriche;
l’aumento della resilienza dei sistemi idrici al cambio climatico, che si indicano attraverso:
l’aumento dei volumi utili degli invasi;
la possibilità di realizzare liberamente vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo entro un volume massimo stabilito;
il riutilizzo delle acque reflue depurate per uso irriguo;
l’introduzione di notevoli semplificazioni nella realizzazione degli impianti di desalinizzazione.
Maggiore coordinamento e monitoraggio sulle risorse idriche
Al fine di attuare tali significative misure in tempi contenuti, poi, è prevista l’istituzione della “cabina di regia” e la nomina di un Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica al fine di assicurare il coordinamento di tutte le iniziative ed il potenziamento e adeguamento delle infrastrutture idriche.
Inoltre, tra gli organi dell’Autorità di bacino distrettuale, vengono espressamente previsti gli Osservatori distrettuali permanenti sugli utilizzi idrici e per il contrasto ai fenomeni di scarsità idrica presso ciascuna Autorità di bacino distrettuale, con il compito di monitorare il corretto utilizzo delle risorse.
Sanzioni previste per i trasgressori
Il decreto, come è naturale che sia, prevede sanzioni amministrative e pecuniarie per chi deriva o utilizza acqua pubblica senza un provvedimento autorizzativo o concessorio dell’autorità competente. Disposta, inoltre, la riduzione di un terzo dell’entità delle sanzioni nei casi in cui sia in corso un iter procedurale autorizzativo o concessorio.
Il punto di vista Depureco sul Decreto
La lotta alla siccità è uno degli obiettivi del PNRR (Missione 2, Rivoluzione verde e transizione energetica, Linea 4.3 di Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo) e la Depureco S.p.A., con le sue competenze e l’esperienza di oltre 40 anni nel settore della depurazione, è già al lavoro per affiancare le imprese clienti e i partner allo scopo di cogliere le migliori opportunità che normativa e mercato mettono a disposizione. L’obiettivo è quello di coniugare, quanto più possibile, l’economicità degli interventi e il rispetto e la cura dell’ambiente.